| Ho notato nella bacheca gialla un annuncio di un centro massaggi a Treviso in viale IV Novembre 75, non ho ricordi di averlo visto prima, e decido di testare il terreno.
Dall’esterno non si vede, l’ingresso è su una piccola galleria, fronte strada c’è una lavanderia a gettoni e un locale chiuso da tempo. Davanti ci sono 3 posti auto per carico/scarico e la via è trafficata, non c’è molto parcheggio in zona.
Suono e mi apre una CG di circa 40 anni, piccolina, un piccolo boiler ma comunque gentile. Concordiamo mezz’ora per 1VU. Parla pochissimo italiano, e quel poco si capisce a fatica. E’ da sola ma dice che sono in 2. Il locale è un po’ triste, pulito, con ingresso con bancone e 2 stanze con fouton rialzato e piccola vasca in legno.
Chiedo per cultura personale se fanno CSC. Farfuglia qualcosa ma non dice di si, capisco solo “quanti soldi”, rispondo che in altri posti chiedono 2VU. Nel frattempo è iniziato il massaggio, che assomiglia ad un vero massaggio, meglio di carezze e grattini che ci propinano a volte anche se non ha niente di professionale. Al “gilale” continua il massaggio, si concentra sul collo e poi continua su braccia e gambe. I modi sono dolci e gentili, il risultato è piacevole.
Ad un certo punto si sfila il vestito, si toglie il reggiseno (sempre piccolo boiler, ricordate?) e inizia a strusciarsi contro di me. Mi viene il dubbio che ha frainteso, la fermo e le dico che il CSC è per la prossima volta, che non ho tempo e chiedo il finale manuale. Non la prende bene, brontola ma fa quello che ho chiesto, e devo dire anche bene. Finito tutto continua a lamentarsi, dice che l’ho rifiutata perché è brutta, brontola… la rassicuro che la prossima volta con più tempo faremo il CSC (no, non lo farò!).
Non mi ha offerto doccia e non l’ho chiesta, avevo fretta e sono scappato: obolo, caramella e via.
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